Archivi della categoria: Editoriali

Il Vescovo alle categorie economiche e del lavoro

….Ad una attenta osservazione non può sfuggire che l’economia e la politica sono fatte da uomini, e questo significa che hanno sempre una valenza culturale ed etica, e nello stesso tempo sono condizionate dall’ethos sociale, dalle visioni della vita, dai valori che esprimono e presiedono le comunità, come l’onestà, la verità, la giustizia, l’equità, la legalità, la solidarietà, il senso del bene comune. È da chiedersi: Chi propone e insegna a testimoniare oggi questi valori che sono imprescindibili per un’economia a servizio dell’uomo e non solo del profitto individuale o di parte, e per una politica che sia al servizio del bene comune? (Qui allegato anche l'intervento del Presidente della CCIAA Roberto Furlan e il documento UCID)

Rinnovare l'anima del corpo sociale

Il Vescovo al Convegno della FISP

La Fisp, in collaborazione con la Fondazione Lanza, affronta il tema dell’etica civile. È certamente un tema di viva attualità in relazione al momento di grave crisi politica ed economica che affligge il nostro Paese in un contesto europeo e di globalizzazione. Questa crisi chiama in causa quella che possiamo chiamare l’anima del corpo sociale, e questa è data dal ‘logos’, dalla progettualità di fini e mezzi, dalla scala di valori di ordine spirituale ed etico che ispirano l’ethos civile e sociale.

Per un nuovo civismo cristiano

Una riflessione in occasione dell'inizio degli incontri FISP sull'etica civile

Il nostro paese non solo non sta bene economicamente, e già è sufficiente, ma anche civilmente da qualche tempo ormai sembra aver perso la rotta per una buona e fiduciosa convivenza. Là dove c'è un clima sociale e una società ripiegata su se stessa, rivendicativa e rancorosa, con obiettivi di piccola portata, divisa e diffidente; là dove la società è un insieme inconcludente di elementi individuali, senza nessuna coesione, di soggettività esasperate e senza scopo tenute insieme da connessioni deboli (la “poltiglia di massa” di cui ha parlato il Censis); là dove la sfiducia nell'altro diventa fatto ordinario e “normale”, così che ad esempio due italiani su tre si dichiarano d'accordo con l'affermazione che “è meglio guardarsi dagli altri, perché potrebbero approfittare della nostra buona fede”, è chiaro che lì, gradualmente ma con certezza, il legame sociale progressivamente si deteriora e si afferma un clima da guerra di tutti contro tutti.

Affezionati a voi. Pastorale sociale 2011-2012

Spunti dagli Orientamenti pastorali della Diocesi

“Affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il Vangelo di Dio, ma la vostra stessa vita” (1 Ts 2,8). E’ questa l’icona biblica che accompagnerà il cammino della nostra Diocesi per l’anno pastorale 2011-2012. L’attenzione prioritaria è all’Iniziazione cristiana: le comunità sono invitate a farsi in modo radicale la domanda su cosa sia l’iniziazione cristiana, e come ripensarla in modo condiviso nella nostra Diocesi. All’incontro congiunto del 4 febbraio verrà presentata una proposta di iniziazione cristiana per tutta la diocesi. Per il nostro ambito pastorale gli agganci che possiamo intravvedere sono due: La considerazione della Carità come “fonte generativa” della vita ecclesiale (cfr. OOPP 2011-2012 p. 15), elemento già evidenziato nell’anno 2010-2011, soprattutto nel tempo di Quaresima. La formazione della coscienza negli itinerari di iniziazione cristiana.

Il Papa nel Nordest

La sua omelia alle Chiese nate da Aquileia.

Cari fratelli e sorelle! Sono molto lieto di essere oggi in mezzo a voi e celebrare con voi e per voi questa solenne Eucaristia. (…)Cari fratelli e sorelle! Sono venuto tra voi come Vescovo di Roma e continuatore del ministero di Pietro, per confermarvi nella fedeltà al Vangelo e nella comunione. Sono venuto per condividere con i Vescovi e i Presbiteri l’ansia dell’annuncio missionario, che tutti ci deve coinvolgere in un serio e ben coordinato servizio alla causa del Regno di Dio. Voi, oggi qui presenti, rappresentate le Comunità ecclesiali nate dalla Chiesa madre di Aquileia. Come in passato, quando quelle Chiese si distinsero per il fervore apostolico e il dinamismo pastorale, così anche oggi occorre promuovere e difendere con coraggio la verità e l’unità della fede. Occorre rendere conto della speranza cristiana all’uomo moderno, sopraffatto non di rado da vaste ed inquietanti problematiche che pongono in crisi i fondamenti stessi del suo essere e del suo agire.

Lavoro (a) misura di comunità

A trent'anni dalla Laborem Exercens, la festa del lavoro e Giovani Paolo II beato

Trent’anni fa Giovanni Paolo II pubblicava l’Enciclica Laborem Exercens, un testo insuperabile sull’esperienza umana del lavoro. La Provvidenza ha fatto sì che la Domenica Ottava di Pasqua, nella quale Benedetto XVI ha voluto fosse collocata la Beatificazione del suo predecessore, cadesse quest’anno il 1° di Maggio, giorno tradizionalmente dedicato dalla comunità civile (ma anche da quella ecclesiale con la memoria di San Giuseppe Lavoratore) al lavoro. Una coincidenza felice, per un uomo, un papa, che ha posto al centro di tutta la questione sociale il lavoro, in quanto attività propria della persona umana, non subordinabile a nessun altro valore, né economico, né politico. (Qui anche il messaggio della Diocesi per la festa del lavoro 2011

Nell'Italia unita, il seme del Vangelo

“Al fine di assecondare il desiderio a Noi da moltissimi manifestato, che l’autorevole ed efficace voce dei Pastori dell’anime risuoni anch’essa in mezzo alle popolazioni, (…), Noi indirizziamo la presente a tutto il Venerando Clero Curato di questa Città e Diocesi, e lo invitiamo ad unirsi esso pure perché il comune voto [l’annessione al Regno di Vittorio Emanuale II] venga soddisfatto”. (Federico Manfredini, Vescovo di Padova, 11 ottobre 1866). Basterebbe questa citazione, che mostra come la Diocesi salutò con favore l’entrata del territorio padovano nel Regno d’Italia (pur cinque anni dopo il 1861), per comprendere come le comunità cristiane della nostra Diocesi si sentono non solo parte ma anche protagoniste del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Se poi si viaggia per i paesi e le parrocchie della Diocesi, si scopre che il tricolore sventola da canoniche, patronati, e addirittura riveste interamente qualche campanile.

Tutti fuori, ci chiudono!

La sofferta testimonianza di un lavoratore ... per entrare nell'anno nuovo senza dimenticare

Non è il titolo di un film ma la breve cronaca di quello che è realmente successo il 4 ottobre scorso. Quel lunedì mattina come da 18 anni sono partito per recarmi al lavoro. Il tragitto è breve, solo pochi chilometri, per la strada incontro i soliti pendolari, ci si scambia un saluto (un colpetto di clacson un cenno con la testa e via ). Ecco sono arrivato a Torreglia alla Carrier (ex Criosbanc) la fabbrica, la mia vita per le prossime 8 ore. Buongiorno, ciao,passato bene il week-end? Ti vedo in forma…. La bambina come sta? Cosa dice il giornale? “Dai entriamo altrimenti si timbra in ritardo”, inizia un’altra settimana di lavoro.

“Badate a come conoscete”,

Appunti dalla 46° Settimana sociale dei cattolici italiani

Il Bene comune di un paese è qualcosa di serio. Anche quello della nostra Italia, a cui il nostro Veneto appartiene inscindibilmente (per noi di TR è così). Il Bene comune è la ragion d’essere di ogni comunità politica: non ci sono altre ragioni, se non il bene di tutto l’uomo e di tutti gli uomini, per cui si dia una comunità politica e le sue istituzioni e autorità. Il bene comune è un bene complesso, e il suo perseguimento richiede intelligenza e carità. Non si dà efficace azione per il bene comune senza consapevolezza e senza razionalità, così come non si dà senza spinta morale genuina e disinteressata. La consapevolezza è frutto di conoscenza accurata dei problemi e delle situazioni, dei processi e dei meccanismi, e soprattutto della condizione delle persone e dei gruppi che formano la comunità e delle loro esigenze per uno sviluppo integrale. Per questo, milleduecento persone, provenienti da 184 diocesi, dal 14 al 17 ottobre scorso si sono radunate a Reggio Calabria, nella Settimana sociale

Novembre, mese del Creato

Contemplare l'acqua per salvare la vita al Creato

E' significativo e anche drammatico che come diocesi abbiamo scelto di celebrare il mese del Creato mettendo a tema l'acqua, e l'acqua sia oggi ciò che ha turbato la vita di tantissime persone nelle comunità della nostra Diocesi. Nell'esprimere solidarietà e vicinanza alle tante persone colpite in questi giorni dall'alluvione, vogliamo comunque proporre le riflessioni che erano state preparate per questo mese, per sollecitare un rispetto sempre più profondo e concreto al Creato, anche in vista di una convivenza migliore tra l'uomo e le sue attività e i fenomeni naturali. Come ha affermato in questi giorni il Vescovo Antonio Mattiazzo, visitando le popolazioni colpite, sarebbe un grave errore pensare di fare dell'ambiente quello che vogliamo. Qui si trova il materiale per il Mese.