Per il lavoro. Presentazione del Rapporto-proposta sulla situazione italiana

Giovedì 24 ottobre ore 17.30

 Saranno Savino Pezzotta, Bruno Anastasia, Francesco Borga e Simone Morandini a dialogare sul III Rapporto-Proposta del Progetto culturale della CEI, edito da Laterza nel 2013 e incentrato sul Lavoro e la situazione italiana.  Un'occasione di approfondimento, in questa stagione di passaggio e anche di sofferenza per il lavoro.
 
«L’Italia  è  una  Repubblica  democratica  fondata  sul  lavoro»:  così  recita  il  primo 
articolo della nostra Costituzione. Si tratta, come è noto, di un articolo assai discusso 
e controverso, alla base del quale sta comunque il riconoscimento assai importante 
della  centralità  del  lavoro  nella  vita  della  nostra  comunità  politica.  Invece  da 
decenni,  specialmente  in  Italia, questo  riconoscimento  si  scontra  con un profondo 
malessere  che  affligge  proprio  il mondo  del  lavoro;  un malessere  reso  addirittura 
drammatico dalla grave crisi economica che stiamo attraversando.  
 
I  tratti  di  questo malessere  sono molteplici  e presentano  in  genere  una maggiore 
gravità  al  Sud  che  al  Centro  Nord  del  Paese.  Ne  elenchiamo  alcuni:  l’eccessiva 
rigidità  del  mercato  del  lavoro;  la  scarsità  endemica  di  lavoro,  che  colpisce 
soprattutto  le  generazioni  più  giovani  e  le  donne;  la mancanza  di  seri  percorsi  di 
formazione professionale;  la  rassegnazione di  chi addirittura  rinuncia a  cercarsi un 
lavoro  o  rifiuta  determinati  lavori,  assegnati  in modo  quasi  esclusivo  a  lavoratori 
stranieri; la diffusione di lavori in nero, precari e mal pagati; la scarsità di apprendisti 
per  il nostro  lavoro artigiano,  forse  il patrimonio economico e culturale più grande 
del  paese;  il  contrasto  sempre  più  evidente  tra  i  tempi  del  lavoro  e  i  tempi  della 
famiglia; un contesto  istituzionale, giuridico e  infrastrutturale a dir poco fatiscente; 
e, ultimo ma non meno  importante, anzi forse più  importante di tutto  il resto, una 
progressiva perdita di senso del lavoro in quanto tale.  
 
Presi  nel  loro  insieme,  ci  sembra  che questi  aspetti mostrino  in modo  abbastanza 
eloquente  come  nel  malessere  che  affligge  il  mondo  del  lavoro  si  rifletta  un 
malessere più generale che coinvolge l’intero nostro Paese. 
  
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