MESE DEL CREATO

Educare alla custodia del creato per la salute dei nostri paesi e della nostra città

  La custodia del creato è responsabilità fondamentale per l’essere dei credenti: lo ha ribadito più volte papa Francesco fin dalle primissime fasi del suo Magistero e su tale tema egli sembra intenzionato ad esprimersi in forma anche più ampia. In questa Giornata del Creato 2014 i Vescovi italiani invitano a riflettere sulla relazione strettissima che intercorre tra tale responsabilità e la salute degli uomini e donne che abitano le città.

  Fin troppo facile il riferimento all’attualità, con situazioni di morte, come quelle che emergono dei dati di Taranto e della Terra dei Fuochi: la drammatica situazione di degrado ambientale trova una puntuale ed altrettanto drammatica corrispondenza nei dati epidemiologici circa l’insorgenza di tumori. Davvero profetica appare qui la citazione che apre il Messaggio stesso: “Si spergiura, si dice il falso, si uccide, si ruba, si commette adulterio, tutto questo dilaga e si versa sangue su sangue. Per questo è in lutto il paese e chiunque vi abita langue, insieme con gli animali selvatici e con gli uccelli del cielo; persino i pesci del mare periscono” (Os. 4, 2-3). È chiaro che non è possibile realizzare vita buona assieme in assenza di una pratica di cura della terra, radicata nel diritto e nella giustizia. Dobbiamo tornare sempre e di nuovo ad apprendere che le nostre città assumono il loro profilo solo nel radicamento in un territorio, ma anche che ne condividono il destino – di vitalità o di crisi.

  In questo contesto non c’è dubbio che tra i compiti della comunità credente vi sia certo quello della vigilanza: stare con gli occhi aperti, come sentinelle che vegliano sul territorio, per cogliere e segnalare ciò che ne minacci la salubrità. Una comunità ecclesiale che sappia valorizzare in tal senso la propria presenza capillare diviene garanzia di un’attenzione costante per quella vivibilità della terra che consente ad uomini e donne di abitarla in serenità. Non a caso il Messaggio dei Vescovi italiani 2014 richiama al dovere della denuncia, sottolineando la questione dello smaltimento dei rifiuti, troppo spesso inquinato dalla criminalità organizzata. Ma si potrebbe pure richiamare il collegamento tra i disastri metereologici (si pensi alle bombe d’acqua, così frequenti in quest’estate) e il mutamento climatico determinato dall’effetto serra: c’è davvero bisogno di un’attenzione vigilante, tesa a rinnovare il nostro modo di abitare la terra.

  Non a caso, lo stesso Messaggio pone maggiormente l’accento su un’altra dimensione, pure centrale: quella dell’educazione. Cogliamo qui un elemento centrale della vocazione ecclesiale: l’attenzione per quella sfida educativa che la CEI ha individuato come asse portante del decennio che viviamo. Diviene allora determinante l’elemento formativo, teso a far sorgere stili di vita caratterizzati dalla sobrietà e dall’amore per la terra. Occorre interrogarsi su come innestare profondamente tale dimensione all’interno dei diversi momenti che caratterizzano la vita della comunità, dalla catechesi (non solo quella dei giovani…), ai momenti di riflessione, fino alla liturgia.

  Non è, cioè, questione di aprire nuovi spazi per un tema nuovo, ma piuttosto di riscoprire quella radicale promessa ecologica che caratterizza le Scritture ebraico-cristiane e che deve oggi tornare ad impregnare di sé le nostre pratiche ecclesiali. La fede cristiana, infatti, ha una dimensione profondamente terrena, quasi ecologica (si pensi alla lode dei Salmi o al Cantico di Francesco d’Assisi), ma talvolta purtroppo essa resta come occultata, in un’accentuazione unilaterale della trascendenza di Dio. Abbiamo dunque bisogno di ritrovare una spiritualità della terra, che vi coglie il grande dono del Creatore e sa rendere grazie per esso, radicando nella lode la percezione della responsabilità della custodia per una realtà preziosa e minacciata.

Simone Morandini,

Coordinatore del Progetto Etica, Filosofia e Teologia della Fondazione Lanza

e membro del gruppo Custodia del Creato della CEI