L’intreccio di attenzioni dell’anno pastorale che si apre, sia nella nostra Diocesi, sia nella Chiesa italiana, ci rimanda in vari modi alla famiglia. Le comunità cristiane della Diocesi sono impegnate nell’accompagnare genitori e figli nel cammino di Iniziazione cristiana; i cattolici italiani hanno appena dato vita alla 47° settimana sociale del Cattolici italiani, che aveva per tema “Famiglia, speranza e futuro per la società italiana”; l’8° giornata per la custodia del creato aveva come titolo “La famiglia e educa alla custodia del creato” (E’ anche interessante notare che dopo l’intensa omelia di Papa Francesco per il suo insediamento, il 19 marzo scorso, la CEI ha mutato il nome della giornata nazionale, passando da “salvaguardia” a “custodia” del creato).
Come cristiani siamo convinti che nella famiglia passa gran parte di ciò che forma menti e cuori dei futuri cittadini di un paese. E’ attraverso la vita di ogni giorno, attraverso le piccole scelte quotidiane, lo stile di vita, ma anche il racconto e la narrazione, la condivisione e la discussione delle idee, che si formano le coscienze, le attitudini e le responsabilità delle nuove generazioni, che sono il futuro di un paese e di un mondo intero. La famiglia è il primo luogo naturale dove tutto questo può avvenire. Da qui passa la sfida educativa, che un paese che voglia guardare al futuro non può permettersi di perdere: come Chiesa e come società non possiamo trascurare questo primo, fondamentale passaggio che è l’educazione in famiglia, e la salvaguardia delle condizioni affinchè questo sia possibile.
Anche la custodia del creato è una “sapienza” che si apprende in famiglia, e anch’essa passa attraverso pensieri profondi e pratiche quotidiane. Custodire: questa parola, con cui Papa Francesco ha aperto il suo pontificato il 19 marzo scorso, è densa di rimandi. In famiglia ci si custodisce, e pertanto si impara a custodire gli altri, ma anche la condizione di possibilità della vita degli altri: il creato è uno degli elementi di questo insieme di condizioni più messo a rischio dall’uomo d’oggi. Dobbiamo ridirci con forza che solo se impareremo a custodire il creato, il creato custodirà noi, dandoci la possibilità di vivere. Anche per questo è importante valorizzare queste “scuole di custodia” che sono le famiglie.
Il sussidio consueto è un piccolo aiuto per alimentare la passione educativa della famiglia circa la custodia del creato. E’ uno strumento semplice, che ricalca nell’impostazione quelli degli anni scorsi, pur nella novità del tema. E’ frutto dell’impegno della Fondazione Lanza, dell’Ufficio Famiglia, e della Commissione Nuovi stili di vita della Pastorale sociale, soggetti che da tempo sono in sinergia per fare qualificate proposte formative.
Siamo grati a questi soggetti che anche quest’anno ci permettono di avere la possibilità di animare le nostre comunità sui temi importanti del creato e della sua custodia, nel mese di Novembre (ma non solo), che ormai da diversi anni chiamiamo “Mese del creato”.