La lettera di invito
“La famiglia, speranza e futuro per la società italiana”:
questo è il tema che abbiamo scelto per la 47ª Settimana Sociale
dei Cattolici Italiani che si terrà a Torino nei giorni 12-15
settembre di quest’anno.
Presentando questo evento lo scorso 2 ottobre a Torino
abbiamo già avuto modo di sottolineare che il tema della
famiglia – intesa come da sempre insegnano l’esperienza umana
e giuridica e anche la Chiesa, cioè fondata sul matrimonio di un
uomo e di una donna e aperta alla vita – è stato scelto nella
ferma convinzione che si tratti di un tema centrale per il bene
comune del Paese, ricordando che tale tema era già presente nei
vari punti dell’agenda proposta alla Settimana Sociale di
Reggio Calabria: l’attualità di quell’agenda è stata confermata
dal dibattito proseguito in questi due anni ai vari livelli
istituzionali del Paese e dallo sviluppo stesso degli avvenimenti.
Ora, in un anno importante e impegnativo per la vita della
Chiesa e per vita del Paese ci avviciniamo all’appuntamento
della 47ª Settimana Sociale consapevoli che non solo è
possibile ma grandemente opportuno che si intensifichi la
preparazione fatta di attento discernimento da parte di tutti
intorno ad un tema che, tanto il Magistero ecclesiale – in
particolare gli interventi frequenti e puntuali del Santo Padre
Benedetto XVI – quanto l’attualità quotidiana, confermano
nella sua urgenza. Questo lavoro di preparazione, di studio e di
discernimento – che proponiamo a tutti, famiglie, singoli,
associazioni, movimenti e istituzioni, potrà svilupparsi in molte
direzioni, tra le quali ci sembrano particolarmente importanti le
seguenti.
1. In primo luogo invitiamo a riprendere, nella prospettiva
della famiglia, come soggetto di speranza e futuro per la società
italiana, i punti già ricordati dell’agenda di Reggio Calabria e
riportati nel documento conclusivo di quella Settimana Sociale
(nn. 12 – 17): intraprendere, educare, includere, slegare la
mobilità sociale, completare la transizione istituzionale. Il
dibattito sviluppatosi in questi due anni ha confermato che quei
temi sono di piena attualità e che gli orientamenti emersi
corrispondono alle attese della società italiana. Ci pare utile
ricordarlo e invitare a riprendere in considerazione il frutto di
quella corale riflessione del mondo cattolico. Proprio di lì nasce
l’esigenza di mettere a tema la famiglia in modo diretto e
centrale, come concreta continuità con le riflessioni già fatte,
nel desiderio di declinare il tema del bene comune su problemi
particolarmente urgenti per il Paese.
2. Sempre nella prospettiva della ricerca continua del bene
comune, qui e ora, il tema della famiglia appare quanto mai
importante: tocca i nodi antropologici essenziali per il futuro
della persona umana; costituisce un pilastro fondamentale per
costruire una società civile davvero libera, a cominciare dalla
libertà religiosa e da quella educativa; è dunque condizione
fondamentale per una società dove i diritti di tutti siano
realmente rispettati. Il “favor familiae”, sancito dalla legge dello
Stato fin dal suo livello costituzionale, non è in contrasto ma
diventa garanzia anche per i diritti individuali.
3. La via della famiglia nel Matrimonio è via esigente e
affascinante, fonte di gioia e di crescita; per i cristiani poi il
sacramento del Matrimonio, con la sua grazia, diviene
sacramento di amore pieno e di speranza.
4. Il tema della famiglia – e il ruolo che la gran maggioranza
delle famiglie ha svolto e continua a svolgere nella nostra
società – chiama in causa anche diversi aspetti economici e ci
aiuta a considerarli anzitutto in rapporto al primato della
persona.
5. Tenendo presenti tutti gli aspetti sopra ricordati, nella
prossima Settimana Sociale vorremmo parlare di famiglia in
modo speciale nella prospettiva specifica e propria delle
Settimane Sociali, che oggi significa ad esempio: ascoltare la
speranza che ci viene dal vissuto di tantissime famiglie;
riconoscere la famiglia come luogo naturale e insostituibile di
generazione e di rigenerazione della persona, della società e del
suo sviluppo anche materiale; essere concretamente vicini ed
essere percepiti come vicini dalle famiglie – genitori e figli –
che soffrono per i motivi più diversi; valorizzare la prospettiva
presente nella nostra Costituzione repubblicana in favore della
famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e una donna;
riconoscere e tutelare sempre e in primo luogo i diritti dei figli;
considerare ritardi e inadempienze politiche, legislative e
organizzative cui non sono stati estranei purtroppo in alcuni casi
gli stessi cattolici e le istituzioni; mettere in evidenza il legame
che unisce il “favor familiae” con il bene comune e lo sviluppo
del Paese, al di là di pregiudizi e ideologie, per cogliere le tante
ragioni condivisibili da molti, ben oltre gli schieramenti, le
posizioni culturali e religiose.
Nei prossimi mesi sarà pubblicato, com’è ormai tradizione
delle Settimane Sociali italiane, il documento preparatorio per la
Settimana di Torino, nel quale saranno offerti alcuni
approfondimenti che ci aiutino a giungere a tale evento
portando i frutti di un discernimento veramente corale ed
espressivo della fede, dell’impegno e dell’esperienza positiva
del vasto mondo–famiglia che vive ed opera in Italia.
Siamo consapevoli della rilevanza della sfida culturale e
dunque politica che la prossima Settimana Sociale rappresenta,
ma ci sentiamo spinti ad affrontarla con gioia ed entusiasmo a
servizio della speranza che moltissime famiglie vivono ed
alimentano ogni giorno nella quotidianità, in mezzo alle
difficoltà di tutti: speranza che vogliamo offrire in modo
particolare ai giovani.
Ci affidiamo fin d’ora alla preghiera di tutti e
all’intercessione di Maria, Regina della famiglia, Vergine
Consolata e Madre della Consolazione; dei numerosi Santi che
negli ultimi due secoli hanno esercitato in modo meraviglioso la
carità sociale a Torino e in tante parti del mondo. Mettiamo fin
da ora la prossima Settimana Sociale sotto la speciale
protezione del Beato Giuseppe Toniolo, fondatore delle
Settimane Sociali italiane: è questa la prima che si celebra dopo
la sua beatificazione, avvenuta a Roma il 29 aprile 2012.
Accanto a noi sentiamo anche la presenza e la preghiera dei
Santi e Beati laici che la Chiesa ci propone come preziosi punti
di riferimento per il nostro tempo: Santa Gianna Beretta Molla,
il Beato Giuseppe Tovini, i Beati coniugi Luigi e Maria
Beltrame Quattrocchi, il Beato Alberto Marvelli, il Servo di Dio
Rosario Livatino e tutti gli altri che hanno vissuto la chiamata
alla santità vivendo ogni giorno il loro impegno famigliare e
sociale percorrendo le strade delle nostre città.
Cari amici, vi invitiamo a compiere insieme a noi questo
percorso. Il vostro contributo è importante. Accrescerà l’energia
e l’entusiasmo che raccoglieremo lungo il cammino di
preparazione della 47ª Settimana Sociale: in questo modo da
Torino potranno giungere segnali forti, proposte argomentate e
risposte chiare in questa stagione di ricostruzione che ha fame
di fiducia e di futuro. Una fame che la famiglia può contribuire
a soddisfare.