IMPEGNARSI, MI STA A CUORE
Molto spesso noi trasformiamo le nostre liturgie in un insieme di gesti e riti quasi magici attraverso i quali pensiamo ottenere la vita eterna, la salvezza, le grazie che chiediamo, la salute , il paradiso. E siamo convinti che basta chiedere e poi magari continuare tranquillamente a vivere come il miracolo fosse cosa di Dio, che automaticamente quasi è obbligato a risponderci, perché ci riteniamo buoni. Ma non è proprio così. La richiesta, la preghiera, la lode, IL RINGRAZIAMENTO comporta una PRESA DI COSCIENZA di quello di cui abbiamo bisogno per condividere una vita buona con tutti e allora diventa un IMPEGNO, un atteggiamento di cura per me e per il mondo che mi circonda perché divento capace di sentire, amare questo mondo con il cuore di Dio. A lui sta a cuore questo mondo, a lui piace che questa TERRA sia un GIARDINO, è suo desiderio che tutti possiamo sedere alla stessa mensa, come fratelli, è sua volontà che tutti abbiano un pezzo di terra dove vivere e un tetto sulla testa per ripararci, Lui esige che tutti siano felici e sposa la causa DEL POVERO, DEL DEBOLE, DELL’INDIFESO. ( Es.3,7-10 ) . A noi chiede aiuto perché la sua volontà diventi realtà, perche il suo grido di aiuto per gli ultimi del mondo sia ascoltato, perché le ricchezze della terra siano condivise, a noi chiede di non ostacolare il suo piano d’amore ma essere MANI E BRACCIA CHE AIUTANO, CURANO, ACCAREZZANO, ABBRACCIANO, cuori che sognano e amano gratuitamente e senza misura. CI STA A CUORE QUESTO MONDO? LAVORIAMO E LOTTIAMO PER RENDERLO GIARDINO PER TUTTI!
TERRA MADRE
La terra è un bene di tutti, un bene che va rispettato e curato perché sia per tutti . Ma quello che dobbiamo imparare dai paesi del sud del mondo è la relazione che essi hanno verso la terra. Essa per loro È MADRE e quindi LA RELAZIONE che dobbiamo stabilire con lei è non di sfruttamento ma DI CURA, sapendo che sempre la madre ci darà io suo latte . Ma se la trattiamo male, se la sporchiamo con il sangue dei poveri del mondo per estrarre in modo assassino e incontrollato le ricchezze che porta nel suo ventre, allora si ribellerà, non ci riconoscerà come figli… e comincerà a difendersi. Nell’Amazzonia equatoriale vive una tribù di indigeni, gli Achuar che hanno come tradizione, farsi seppellire sotto il letto dove hanno dormito Raccontava un noto antropologo che loro amano farsi scavare la tomba sotto il letto ancora mentre sono agonizzanti .. Che macabri, possiamo pensare. Non è proprio così anzi. A chi è nel punto di morte piace sentire i colpi di piccone nel ventre della madre, perché sa che è la sua stessa madre che lo sta chiamando a sé e che lo accoglierà quando cesserà di vivere in questo mondo. La morte diventa la possibilità di ritornare nel ventre della propria madre. Immaginiamo quindi le reazioni verso chi vuole perforare il ventre della loro madre per estrarre petrolio o altri minerali. Ma anche comprendiamo LA RELAZIONE PERSONALE che questi popoli hanno CON LA TERRA che ritengono loro Madre. Questo dovrebbe essere l’atteggiamento che dovremmo avere anche noi.
RINGRAZIARE DIO per la terra e la sua fecondità è una cosa meravigliosa perché manifesta chiaramente una coscienza che comporta un impegno, UN PRENDERSI CURA, perché questa terra dove noi oggi viviamo sia per tutti , per tutti i popoli , buona e feconda anche per le generazioni future.
BIBLIOGRAFIA :
BOFF L. Spiritualità per un altro mondo possibile. Ospitalità, convivenza, convivialità, Queriniana, Brescia 2009, ;
LAUSTER J. , Dio e la felicità , la sorte della vita buona nel cristianesimo, Queriniana, Brescia, 2006.
Riferimenti biblici: Lc 4,18-19; Lc 6,20-26