E' significativo e anche drammatico che come diocesi abbiamo scelto di celebrare il mese del Creato mettendo a tema l'acqua, e l'acqua sia oggi ciò che ha turbato la vita di tantissime persone nelle comunità della nostra Diocesi. Nell'esprimere solidarietà e vicinanza alle tante persone colpite in questi giorni dall'alluvione, vogliamo comunque proporre le riflessioni che erano state preparate per questo mese, per sollecitare un rispetto sempre più profondo e concreto al Creato, anche in vista di una convivenza migliore tra l'uomo e le sue attività e i fenomeni naturali. Come ha affermato in questi giorni il Vescovo Antonio Mattiazzo, visitando le popolazioni colpite, sarebbe un grave errore pensare di fare dell'ambiente quello che vogliamo.
Un torrente di montagna che scorre, rigoglioso d’acqua, tra il verde di una vallata: è questa la gradevolissima immagine di copertina del fascicolo degli Orientamenti pastorali della Diocesi di Padova per l’anno pastorale 2010-2011. Questa immagine vuole simboleggiare il dono dello Spirito che “scorre” e che genera la Comunità cristiana, la quale a sua volta genera gli uomini e le donne alla fede. La nostra Diocesi vuole iniziare con quest’anno un cammino di profonda riflessione sull’iniziazione cristiana, cioè su come e cosa voglia dire diventare cristiani oggi, e su quale responsabilità in questo cammino abbiano le comunità.
E’ significativo che nel suo “generare” alla fede, la Chiesa, sulla scia di Gesù, abbia scelto l’acqua come segno sacramentale. In questa scelta si manifesta un intreccio di significati enorme, per cui la vita umana è intimamente legata agli elementi della natura che sono donati dal Creatore, ed essi stessi divengono segno e fonte della vita di Dio nell’uomo. Questo intreccio simbolico e sacramentale non ci lascia indifferenti anche sul piano materiale, cioè sulla relazione “fisica” che noi abbiamo con il creato e i suoi elementi. Il messaggio per la 5° giornata per la Salvaguardia del Creato poi evoca un altro legame e intreccio fondamentale, quello tra la custodia della creazione e la costruzione della pace: in altre parole tra la salvaguardia del creato la dimensione sociale, relativa alle relazioni tra gli uomini. Su questo, tra l’altro, le nostre comunità hanno riflettuto a lungo negli ultimi due anni, mettendo al centro della loro azione e formazione la ricerca del Bene comune.
Questo intreccio inestricabile di significati e rimandi, ci suggerisce dunque che c’è un legame strettissimo tra il divenire cristiani e l’assumere uno sguardo e stili di vita sapienti, equilibrati e rispettosi nei confronti della Creazione. Il mese del Creato che anche quest’anno celebriamo nella nostra Diocesi vuole essere un’occasione per tenere vivo questo legame e affinare questo sguardo e questi stili di vita.
Il fascicolo che abbiamo tra le mani, realizzato ancora una volta grazie alla Commissione Nuovi Stili di Vita della Diocesi, e agli amici della Fondazione Lanza, ci aiuterà a vedere, a confrontare criticamente, e ad agire proprio in questa direzione. E auspichiamo anche quest’anno, che tutto questo possa avvenire sempre, anche al di là del mese del creato.
Una postilla: le azioni suggerite dal sussidio di quest’anno, riguarderanno proprio l’acqua, dono prezioso, oggi purtroppo a volte causa non di pace ma di conflitti, a vario livello. Il fatto di avere, come cristiani, nell’acqua il segno tangibile della presenza dello Spirito Santo, ci aiuti a rispettarla e ad averne cura anche nella sua materialità. Senza di essa infatti non potremmo avere la vita, né nella dimensione fisica né in quella spirituale.