Don Ruggero Ruvoletto

Un amico convinto della forza risanante del Vangelo

In questi giorni la nostra diocesi sta vivendo il lutto per la tragica scomparsa dell’amico e fratello don Ruggero Ruvoletto. Don Ruggero ha dedicato gran parte del suo ministero negli ultimi quindici anni all’animazione missionaria e poi all’impegno diretto come fidei donum. Ma prima di approdare all’Ufficio missionario, per un anno, insieme all’amico e compagno di ordinazione don Livio Destro (allora vice-delegato e direttore del Centro Toniolo), ha animato la Pastorale sociale e del lavoro della nostra diocesi come delegato vescovile. Era l’anno pastorale 1994-95. Alcuni amici che già allora collaboravano con l’Ufficio ricordano come con grande umiltà si era messo in ascolto delle diverse realtà, per impostare e programmare al meglio l’attività pastorale.

Siamo certi che anche a Manaus, in questi due anni, il suo impegno per rendere più umana la società attraverso la testimonianza evangelica sia stato grande. Don Ruggero era fortemente convinto della forza risanante e umanizzante del vangelo nei confronti della società.

Noi ci associamo all’Ufficio missionario nel ricordare con amicizia questo nostro amico, ancora sconcertati per il misterioso disegno di Dio che ha permesso questa tragica fine, ma con la certezza che il sangue versato feconderà quella terra inquieta con frutti di pace e di giustizia, quei frutti che don Ruggero cercava di seminare con la sua efficace presenza sorridente, accogliente, determinata, evangelica.

Così lo ricorda un amico della Pastorale sociale che ebbe modo di collaborare con lui nel ‘94-’95.

Prima di dedicarti all'impegno missionario, ti sei fermato per poco vicino a noi e ci hai lasciato il ricordo della tua serenità e del tuo sorriso. Hai ripreso poi la tua corsa velocemente, come quando ti spostavi con la tua moto. Se ora la tua corsa è stata interrotta, vorremmo tanto esserti vicini nel volo della tua preghiera” (Giacomo Ambrosini).

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