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La Commissione “Lavoro e cittadinanza” nasce in seguito alla riorganizzazione dell’Ufficio di Pastorale sociale diocesano, riorganizzazione richiesta dalla Diocesi con il documento Per una Chiesa che cammina in comunione sinodale, approvato dai Consigli pastorale e presbiterale e dal Collegio dei Vicari foranei nell’incontro del 31 gennaio 2009, e pubblicato congiuntamente agli Orientamenti pastorali diocesani 2009-2010, il quale richiede che ogni ufficio si strutturi con un Consiglio di ambito, formato dai responsabili vicariali corrispondenti.

La specificità e l’ampiezza degli ambiti della pastorale sociale richiede che oltre al Consiglio vi siano Commissioni dedicate ad aspetti particolari, che siano luoghi di confronto e riflessione, e di proposta di contenuti. Per questo viene istituita la Commissione Lavoro, che in parte raccoglie l’eredità della “segreteria” della Pastorale sociale.
L’ottica nella quale la Commissione agisce è quella pastorale, tenendo conto che la natura, l’impostazione, l’articolazione e gli sviluppi della pastorale sociale fanno riferimento alla dottrina sociale della Chiesa (Cfr. Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, 524). All’interno della dottrina sociale si trova il «principio fondamentale della centralità della persona umana» (Compendio, 527 nella sua più profonda verità, che si realizza nella carità. Compito della Pastorale sociale in genere, è dunque quello di stimolare e provocare coloro che operano all’interno dei diversi ambiti della vita sociale a riferirsi a questo principio fondamentale, raccordando i propri saperi e le proprie competenze in una prospettiva integrale che metta al centro l’uomo in tutte le sue dimensioni e il suo sviluppo integrale (Cfr. Benedetto XVI, Caritas in veritate, 31).

Coerentemente con questa impostazione, la Commissione si occupa di rileggere alla luce della persona umana, della sua esistenza, della sua vocazione allo sviluppo integrale e della sua ricerca di senso, le realtà concrete del lavoro e della cittadinanza (intesa come il vivere e il poter agire nello spazio pubblico). In una parola, si tratta di operare una lettura in chiave etica e sapienziale (Cfr. Caritas in veritate 31) di queste specifiche realtà.
La Commissione ha così il compito di aiutare la Chiesa diocesana a denunciare ciò che viola la dignità umana in tutte le sue dimensioni, ad annunciare la Buona notizia sul lavoro e sulla società («la dottrina sociale è annuncio della verità dell’amore di Cristo nella società», Caritas in veritate 5) e ad incoraggiare l’impegno alla testimonianza evangelica nell’ambito sociale e del lavoro.
La necessità di approfondimenti tecnici su singole questioni, con la possibilità di offrire i risultati a soggetti istituzionali e sociali, trova risposta nel servizio svolto dal Centro Toniolo.

Dunque la Commissione:
·        Si pone come osservatorio per la realtà del lavoro, rielabora in chiave pastorale e sapienziale e fornisce spunti tematici all’azione pastorale.
·        Approfondisce studi teologici e pastorali relativi al lavoro e alle imprese.

E sulla base della riflessione:
·        Dà gli orientamenti tematici e pastorali alle iniziative diocesane sul lavoro (es. celebrazioni 1° maggio, messaggi del Vescovo, visita alle aziende, ecc.).
·        Propone stimoli all’azione della Cappellania della ZIP.
·        Può indicare attenzioni di ricerca e formazione per il Centro Toniolo.

Il lavoro della Commissione è così organizzato:
·         Si incontra 6 volte all’anno sulla base di un calendario prestabilito.
·         Ai membri è chiesto di esaminare in anticipo il materiale preparatorio eventualmente inviato e inserito in questa pagina del sito della pastorale sociale
·         E’ coordinata dal delegato e da un segretario.
·         Si incontra al Centro Toniolo.