Ci troviamo a Faedo, una frazione di Cinto Euganeo (PD) di fronte al Monte Fasolo - da Faggeto -.
Il nome "Faedo" deriva da Faggio, albero maestoso per l’altezza e la chioma fitta, è definito il Custode della conoscenza. La sua struttura lo rende simbolo dello sviluppo dello spazio interiore, centro dell’incontro con la verità di se stessi e della realtà, spazio di divina intimità.
“Sei tu Signore che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre. Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo.” (Sal 139)
Assieme alla Quercia il Faggio è considerato il Signore del bosco, non solo per le dimensioni, ma anche per l’incredibile quantità di semi che produce. La bellezza interiore e la ricchezza di doni, da sempre, hanno collegato il Faggio alla riflessione e all’attività spirituale, fino ad attribuirgli la capacità di suscitare pace e tranquillità, oltre che di vivacizzare la creatività.
In compagnia del Custode della conoscenza, muoviamo i nostri passi verso il monte, luogo da sempre ritenuto punto d’incontro tra cielo e terra, che rivela la realtà della nostra vita: soffio di Dio in un’ampolla di argilla.
L’antica tradizione spirituale di questi luoghi la scorgiamo di fronte a noi, custodita dai ruderi del Monastero degli Olivetani, che si ergono a ricordo della presenza di religiosi sul monte Venda a partire dal 1197.

|