Chiesa di San Pietro a Faedo
Cinto Euganeo

“Beato chi decide nel suo cuore il santo viaggio”
(Sal 83)

 

MAPPA MULTIMEDIALE

CAMMINARE

 

Ci troviamo a Faedo, una frazione di Cinto Euganeo (PD) di fronte al Monte Fasolo - da Faggeto -.
Il nome "Faedo" deriva da Faggio, albero maestoso per l’altezza e la chioma fitta, è definito il Custode della conoscenza. La sua struttura lo rende simbolo dello sviluppo dello spazio interiore, centro dell’incontro con la verità di se stessi e della realtà, spazio di divina intimità.

“Sei tu Signore che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre. Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo.” (Sal 139)


Assieme alla Quercia il Faggio è considerato il Signore del bosco, non solo per le dimensioni, ma anche per l’incredibile quantità di semi che produce. La bellezza interiore e la ricchezza di doni, da sempre, hanno collegato il Faggio alla riflessione e all’attività spirituale, fino ad attribuirgli la capacità di suscitare pace e tranquillità, oltre che di vivacizzare la creatività.

In compagnia del Custode della conoscenza, muoviamo i nostri passi verso il monte, luogo da sempre ritenuto punto d’incontro tra cielo e terra, che rivela la realtà della nostra vita: soffio di Dio in un’ampolla di argilla.

L’antica tradizione spirituale di questi luoghi la scorgiamo di fronte a noi, custodita dai ruderi del Monastero degli Olivetani, che si ergono a ricordo della presenza di religiosi sul monte Venda a partire dal 1197.

 

Con la postura dritta e lo sguardo contemplativo, camminiamo senza affanno, ascoltiamo il ritmo del nostro cuore e attraverso il respiro dialoghiamo con la natura, grati all’aria che ci mantiene in vita e ai suoi profumi che risvegliano emozioni.
“Lo Spirito di Dio ha riempito l’universo con le potenzialità che permettono che dal grembo stesso delle cose possa sempre germogliare qualcosa di nuovo: «La natura non è altro che la ragione di una certa arte, in specie dell’arte divina, inscritta nelle cose, per cui le cose stesse si muovono verso un determinato fine. Come se il maestro costruttore di navi potesse concedere al legno di muoversi da sé per prendere la forma della nave». (LS 80)