Punto panoramico
via Sottovenda

“Il Signore faccia riuscire
ogni tuo progetto”

(Sal 20)

 

MAPPA MULTIMEDIALE

SOGNARE

Gettando lo sguardo attorno stupisce il profilo geometrico e ordinato delle colline che presentano forme perfettamente coniche con cime isolate alternate a pendii dolcemente arrotondati. La forma si spiega andando a conoscere l’origine geologica degli Euganei composti da rocce sedimentarie e da rocce vulcaniche. I Colli Euganei sono un sistema collinare formatosi in un periodo che va da circa 150 a 30 milioni di anni fa. Le rocce più antiche sono quelle formatesi attraverso il deposito di detriti e sedimenti quando in quest'area al posto della pianura vi era ancora il mare. E via via fino alle ultime di materiale magmatico, che ha avuto origine dalla fusione del mantello basaltico e della base della crosta terrestre. I Colli hanno visto inizialmente la luce come un minuscolo arcipelago di isolotti vulcanici e tali sono rimasti fino a circa 2 milioni di anni fa, quando il mare gradualmente si è ritirato dalla zona euganea, per far posto alla Pianura Padana. I processi erosivi, dovuti agli agenti atmosferici hanno agito selettivamente sui vari tipi di rocce, erodendo quelle sedimentarie e mettendo in risalto quelle vulcaniche, più resistenti. 


La trasformazione è parte dell’esistenza e, anche ciò che trasmette stabilità come le rocce, ci testimonia la continua evoluzione della creazione e ci insegna a lasciarci plasmare dalle intemperie della vita, a raccogliere i detriti delle nostre sconfitte, a lasciare esplodere l’energia delle nostre emozioni e della nostra creatività, per forgiare la nostra maturità e procedere ogni giorno rinnovati e lieti di collaborare alla trasformazione della casa comune.
E ogni giorno la nostra fronte come le cime dei Colli sarà illuminata dal sole della vita e a sera il nostro capo si poserà sereno sul tramonto.

 

Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati. Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a tutto ciò che esiste, la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea.”  

(LS 11)